STAGIONE TEATRALE 2024/25
ESSERE UMANI
15 novembre 2024
“Carne”
scritto da Fabio Massimo Franceschelli con Elvira Frosini e Daniele Timpano
Carne, muscoli e tessuto molle dell’uomo e degli animali. Carne al sangue, carne ben cotta, i piaceri della carne, carne viva e carne morta. Lei e Lui discutono e litigano sulla carne. Lei è vegetariana, o forse vegana, vagamente antispecista. Lui è un inguaribile carnivoro e accetta la “dialettica del sangue” come principio esistenziale. Si sorride con leggerezza e nel ridere riflettiamo, ci mettiamo in discussione, ridefiniamo le nostre certezze.
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Liberamente tratto da due romanzi di autori scandinavi Jan Fridegard e Arto Paasilinna, Oibò sono morto racconta di cosa succede quando “la signora morte” ci viene a prendere, di cosa succede dopo, insomma, di cosa c’è nell’aldilà. Osserviamo un luogo di passaggio tra la vita terrena e l’eternità assoluta, luogo dal quale non si può tornare indietro, dove non si ha più né freddo né caldo, né fame, né bisogno di andare dal parrucchiere, ma dove ancora si provano passioni, sentimenti e curiosità. Comincia qui una storia d’amore. Senza paura di retorica, la storia di due anime.
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30 novembre 2024
“Oibò sono morto”
di e con Giovanna Mori e Jacob Olesen
Liberamente tratto da due romanzi di autori scandinavi Jan Fridegard e Arto Paasilinna, Oibò sono morto racconta di cosa succede quando “la signora morte” ci viene a prendere, di cosa succede dopo, insomma, di cosa c’è nell’aldilà. Osserviamo un luogo di passaggio tra la vita terrena e l’eternità assoluta, luogo dal quale non si può tornare indietro, dove non si ha più né freddo né caldo, né fame, né bisogno di andare dal parrucchiere, ma dove ancora si provano passioni, sentimenti e curiosità. Comincia qui una storia d’amore. Senza paura di retorica, la storia di due anime.
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15 dicembre 2024
“Un oblò tra le stelle”
Regia di Giada Meli, produzione CALEIDOSCOPIO APS
Nella stazione spaziale Sirio vive una parte dell’umanità fuggita dalla Terra in seguito alle catastrofi ambientali. Per secoli è stata tramandata la convinzione che sia stata la Natura a cacciare l’uomo dalla Terra. Su Sirio c’è Ura, una ragazzina che si sente attratta da un puntino luminoso dell’Universo: Stella Azzurra. Accade un giorno, però, che intercetti una voce che dice di chiamarsi Andrea e di vivere sulla Terra. Il desiderio di Ura si fa sempre più forte tanto che decide di partire alla volta di Stella Azzurra che tutti pensano ormai distrutta e disabitata. Ma sarà davvero così?
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Se è vero che la saggezza popolare insegna a mantenere celate le questioni familiari all’interno delle mura domestiche, è altrettanto vero che quelle mura non sempre bastano a contenere i segreti e i tabù della famiglia Mezzalira che, proprio come l’olio delle olive che raccoglie, scivola in una spirale di infausti accadimenti che la condurranno a scendere a patti col mondo esterno. Il tutto visto e raccontato da Giovanni Battista Mezzalira detto “Petrusino”, il più piccolo della famiglia.
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20 dicembre 2024
“I Mezzalira – Panni sporchi fritti in casa”
scritto da Agnese Fallongo, con Agnese Fallongo e Tiziano Caputo e con Adriano Evangelisti, regia di Raffaele Latagliata
Se è vero che la saggezza popolare insegna a mantenere celate le questioni familiari all’interno delle mura domestiche, è altrettanto vero che quelle mura non sempre bastano a contenere i segreti e i tabù della famiglia Mezzalira che, proprio come l’olio delle olive che raccoglie, scivola in una spirale di infausti accadimenti che la condurranno a scendere a patti col mondo esterno. Il tutto visto e raccontato da Giovanni Battista Mezzalira detto “Petrusino”, il più piccolo della famiglia.
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19 gennaio 2025
“Plan-Bi”
di Angelo Facchetti, con Alessandro Calabrese, Francesca Cecala, Asnesio Bosnic e Massimo Politi. Produzione Teatro Telaio
In un luogo remoto e inesplorato, come la Terra degli inizi, si affacciano due strani personaggi, che subito devono affrontare sfide e difficoltà. Sono novelli uomini primitivi dotati di ingegno e spirito avventuroso. I nostri due utilizzano i frutti come pretesto per rivivere l’evoluzione dell’umanità. Dalla scoperta del fuoco, all’invenzione dell’agricoltura e alla meccanizzazione, fino alla sfida di conquistare lo spazio come moderni Icaro e Dedalo.
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Thomas è uno scrittore e un marito esemplare, finché una sera si rende responsabile dell’omicidio di una ragazza. In cerca d’ aiuto, si rivolge all’amico Gregers, un avvocato rampante, il cui passatempo preferito è attaccare briga nei luoghi pubblici per farsi picchiare. I due amici si recano nell’appartamento di Thomas per accertare la dinamica dell’accaduto, ma il corpo della ragazza è scomparso. E se la donna non fosse morta? Il drammaturgo norvegese Hans Petter Blad ci accompagna nel dialogo vertiginoso e assurdo, mettendo in crisi le definizioni alle quali siamo più ancorati: chi è la gente per bene? Quella che non dimentica mai l’ombrello quando piove?
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31 gennaio 2025
“Uomini da poco”
di Hans Petter Blad, traduzione di Cristina Falcinella, con Domenico Cucinotta, Stefano Parigi, regia di Marco Di Costanzo. Produzione Teatro dell’Elce
Thomas è uno scrittore e un marito esemplare, finché una sera si rende responsabile dell’omicidio di una ragazza. In cerca d’ aiuto, si rivolge all’amico Gregers, un avvocato rampante, il cui passatempo preferito è attaccare briga nei luoghi pubblici per farsi picchiare. I due amici si recano nell’appartamento di Thomas per accertare la dinamica dell’accaduto, ma il corpo della ragazza è scomparso. E se la donna non fosse morta? Il drammaturgo norvegese Hans Petter Blad ci accompagna nel dialogo vertiginoso e assurdo, mettendo in crisi le definizioni alle quali siamo più ancorati: chi è la gente per bene? Quella che non dimentica mai l’ombrello quando piove?
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09 febbraio 2025
“Ali – una storia d’amore e…immondizia”
di e con Sara Gagliarducci
Mimì è una buffa barbona che vive in attesa del suo innamorato, partito per chissà dove in cerca di fortuna. Lo aspetta giorno e notte in quel luogo speciale dove si sono baciati per la prima volta tanti anni fa. I giorni passano, tutto intorno a lei cambia e anche Mimì invecchia, ma nello spirito rimane una ragazzina, perché il tempo si è fermato quando il suo amore le ha detto “Se tu sarai lì tornerò anche io, aspettami amore mio”.
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Tre giorni. E dopo? Dopo si vedrà. Rob, un ragazzo malato di cancro alla spina dorsale, non può saperlo. L’operazione ha il 50% di riuscire e il 50% di… beh, avete capito. Tre giorni per fare i conti con se stessi e con tutti i fantasmi del passato. Per accettare che tutto potrebbe finire entrando in quella maledetta sala operatoria. Tre giorni di paure e di incubi, ma anche di sorrisi e momentanee speranze. Ma a volte capita che in mezzo alle fregature accada qualcosa di bello. Una parola, uno sguardo, un gesto: Emanuela. Tre giorni per innamorarsi. E dopo questi tre giorni chissà, si vedrà.
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22 febbraio 2025
“Tre giorni ”
di Federico Malvaldi, con Daniele Paoloni, Francesca Astrei, Veronica Rivolta, Renato Civello, produzione Remuda Teatro
Tre giorni. E dopo? Dopo si vedrà. Rob, un ragazzo malato di cancro alla spina dorsale, non può saperlo. L’operazione ha il 50% di riuscire e il 50% di… beh, avete capito. Tre giorni per fare i conti con se stessi e con tutti i fantasmi del passato. Per accettare che tutto potrebbe finire entrando in quella maledetta sala operatoria. Tre giorni di paure e di incubi, ma anche di sorrisi e momentanee speranze. Ma a volte capita che in mezzo alle fregature accada qualcosa di bello. Una parola, uno sguardo, un gesto: Emanuela. Tre giorni per innamorarsi. E dopo questi tre giorni chissà, si vedrà.
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14 marzo 2025
“Polmoni”
di Duncan Macmillan, con Michele De Paola e Marisa Grimaldo
Mettere al mondo un essere umano, nato da noi ma altro da noi, non racchiude in sé, il mistero della vita? Ma, d’altra parte, non è profondamente egoista far nascere un figlio ora, nel contesto storico culturale in cui stiamo vivendo? U (uomo) e D (donna) sono una giovane coppia che contempla la possibilità di avere un figlio. L’intero atto unico racconta la loro storia d’amore dai trent’anni fino alla loro vecchiaia.
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Nic è un uomo alla soglia dei 30 anni, attore, alla prese con la precarietà della vita. La ricerca del sostentamento economico costringe Nic a proporsi ovunque, nelle mansioni più disparate, pur di trovare una soluzione alla povertà imminente. Dopo vani tentativi arriverà un’offerta di lavoro: cercasi animatore in un centro ricreativo per bambini. Ben presto il giovane scoprirà che quella che sembrava essere un’opportunità è in realtà un incubo: il team del villaggio è un mix letale di incompetenza e inadeguatezza, di cui i bambini sono vittima.
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29 marzo 2025
“Colpo di grazia”
di e con Nicola D’Emidio
Nic è un uomo alla soglia dei 30 anni, attore, alla prese con la precarietà della vita. La ricerca del sostentamento economico costringe Nic a proporsi ovunque, nelle mansioni più disparate, pur di trovare una soluzione alla povertà imminente. Dopo vani tentativi arriverà un’offerta di lavoro: cercasi animatore in un centro ricreativo per bambini. Ben presto il giovane scoprirà che quella che sembrava essere un’opportunità è in realtà un incubo: il team del villaggio è un mix letale di incompetenza e inadeguatezza, di cui i bambini sono vittima.
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SINOSSI STAGIONE TEATRALE 2024/25
Nella stagione teatrale 2024/2025 del Cineteatro San Filippo Neri, Caleidoscopio invita a riscoprirsi parte di un tutto e a non rimanere indifferenti rispetto a ciò che ci circonda. “Essere umani”, significa mantenere la propria interezza, come individui ma anche come collettività, senza chiuderci in noi stessi, senza lasciare indietro gli altri, accogliendo e avendo cura delle fragilità di ognuno. Scegliere di “Essere umani”, in un mondo che ci spinge a badare solo alla nostra sopravvivenza, vuol dire schierarsi dalla parte degli ultimi, dei dimenticati, non voltare le spalle al dolore e all’ingiustizia, ma rimanere attenti, proteggersi l’un l’altro, se necessario arrabbiarsi insieme. La IX stagione del Cineteatro San Filippo Neri vuole fare del palcoscenico un punto di incontro e riflessione, uno spazio dove ascoltare voci spesso sovrastate dall’individualismo che ci viene imposto. Affinché il teatro sia un luogo di resistenza alla divisione e all’isolamento, con la consapevolezza che non possiamo essere pienamente umani senza mantenere il contatto con gli altri.